Ovvero l'evoluzione moderna del cittadino di Fiumicino

venerdì 25 marzo 2011

Gheppio...ius migrandi

Un salto nel passato per raccontare come gli antichi romani amassero gli animali, in special modo gli uccelli. A partire dalle colombe (columbae), per le quali gli appassionati facevano costruire colombaie sul tetto della propria abitazione, fino agli uccelli canterini come il passer di Lesbia, la cui morte rese inconsolabile tanto la padrona quanto il suo amante Catullo (C.2sg).  

Mosaico nella Necropoli
di Porto
Grande successo avevano gli uccelli parlanti, come la gazza "chiaccherona"(pica loquax), che salutava gracchiando il padrone e i suoi ospiti, gli usignoli (lusciniae), che nella prima età imperiale costavano assai cari, essendo di gran moda, ed erano talvolta addestrati per cantare a comando e duettare con un'orchestra, ma soprattutto il pappagallo verde (psittacus) le cui doti oratorie erano ammirate e sfruttate ovunque.  Ovidio lo definì "la gloria degli uccelli" (avium gloria) perchè associava la bellezza dello spendido colore a una voce capace di cambiare magistralmente tono (Am.,II,6,17sgg).

Dalle loro gabbie, i pappagalli intrattenevano i padroni con i loro ospiti. 
In determinate occasioni l'animale veniva ad essere adoperato come amplificatore della propria voce per fargli proferire, al momento giusto un omaggiante "Caesar ave!


Ma veniamo a noi, ai nostri tempi moderni.
Vi è mai capitato, passeggiando per il lungomare di Fiumicino, costeggiando l'area verde demaniale in direzione del vecchio Faro, di alzare lo sguardo al cielo e vedere sorvolare sulle vostre teste questa bellissima creatura?  
E' il gheppio comune (Falco tinnunculus, Linnaeus 1758) si tratta di uno dei rapaci più diffusi nell'Europa centrale,  si caratterizza per il suo originale volo oscillante.
La caratteristica più notevole è che i maschi hanno la testa di colore grigio chiaro, le femmine invece sono uniformemente di colore rosso mattone. I maschi hanno le ali di colore rossastro e sono caratterizzati da alcune macchie scure a volte dalla forma di asterisco. ( per saperne di più sul  Falco tinnunculus).


Ebbene con mio dispiacere questa bellissima creatura sembra abbia scelto altri lidi, forse disturbato dal continuo andirivieni dei mezzi articolati che trasportano continuamente materiale per la costruzione del nuovo porto. E' un vero peccato! E probabilmente non sarà l'unico a migrare.


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