Ovvero l'evoluzione moderna del cittadino di Fiumicino

martedì 28 dicembre 2010

Il Colosseo di Fiumicino...

Nell’ambito di un’operazione internazionale di ricerca nota come Portus Project, nell’area archeologica di Portus, sono stati innumerevoli i ritrovamenti effettuati dagli archeologici inglesi in sinergia con il personale della Soprintendenza di Ostia.
Una nuova campagna ha riportato alla luce le fondazioni di un piccolo anfiteatro, lo stesso che probabilmente Lanciani interpretò come “teatro” avendone visto a suo tempo solo un tratto, poiché la struttura risultava di fatto all’interno del perimetro del Palazzo Imperiale.
«L’anfiteatro - sottolinea in un’intervista a Heritage-key il professor Simon Keay, uno dei maggiori esperti mondiali di archeologia romana e direttore del Progetto Portus - si trova adiacente ad un edificio molto importante noto come il Palazzo imperiale. Questo edificio fu costruito da Traiano come parte del suo ampliamento del porto di Claudio al quale ha aggiunto il nuovo bacino esagonale, circa 32 ettari di estensione.
Il Palazzo Imperiale si trova tra i due grandi bacini del porto».
La deduzione, dunque, è che l’anfiteatro esistesse molto prima del porto esagonale.
Quindi fosse contemporaneo del Colosseo.
Il cosiddetto Palazzo Imperiale di Portus è un complesso imponente – creato per Traiano e attualmente accreditato di una superficie di trentamila metri quadri – che si pensa fosse sede nel III sec. d.C. del Procurator utriusque portus, massima autorità amministrativa locale cui era subordinata l’intera gestione dei due (utriusque) grandi bacini portuali di Claudio e di Traiano con le infrastrutture connesse e la supervisione del traffico di merci in entrata e uscita.
Questa potente figura istituzionale c’è nota da un’iscrizione del 247 d.C., ma si ritiene esistesse già da qualche tempo.
Il reperto più affascinante riguarda una testa di uomo barbuto. «Si pensa -interpreta il professor Keay - che la scultura risalga al secondo o all’inizio del III secolo, ma è meno chiaro cosa raffigura.
Potrebbe suggerire sia Ulisse ma è altrettanto possibile si tratti della rappresentazione di uno dei marinai greci che l’ha accompagnato nei suoi viaggi».
Preziose ceramiche, originali anfore africane, marmi rarissimi sono le ”opere d’arte” venute alla luce dagli scavi nel Palazzo Imperiale.
Per approfondire questo argomento vi rimando al sito Portus Project dell'Università di Southampton.

Tratto da "A Fiumicino ecco l'anfiteatro di Porto, coetaneo e “rivale” del Colosseo di Giulio Mancini su Il Messaggero del 10 luglio 2010


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