Ovvero l'evoluzione moderna del cittadino di Fiumicino

lunedì 25 ottobre 2010

Tintarella di luna per le romane... e oggi i visi pallidi

Osservando le pitture degli antichi romani, notiamo che gli uomini venivano rappresentati sempre con una carnagione rosso-scura, mentre le donne sono dipinte con un colorito chiarissimo. L'uomo romano è più scuro perché più esposto ai raggi del sole, sta molto tempo all'aria aperta, impegnato in diverse attività di lavoro, di guerra, di caccia e d’incontri.

La donna ha il colorito della pelle bianca, il candore della pelle è sinonimo di vita trascorsa in casa, indaffarata in attività femminili: provvedere ai figli, curare la casa, sovrintendere alla cucina per i banchetti. La pelle chiara delle donne, rappresenta per i romani uno status symbol. Le donne aristocratiche, quelle di rango, rimangono nell'intimità della casa, non si mescolano con la plebe nelle attività quotidiane. 
Ma quando le signore romane mettono il piede fuori della "domus", non fanno mai a meno dell'ombrellino di seta con l'intelaiatura in osso.
Il meccanismo di utilizzo è molto simile al nostro, a scorrimento, con raggi e stecche in osso apribili, ma l'impiego che se ne faceva non era a protezione dalla pioggia ma dal sole, magari sostenuto da una schiava.

Ma tornando ai giorni nostri, in controtendenza con l'abbronzatura in agguato sono in arrivo i visi pallidi. Modelli assoluti di bellezza incontaminata risultano quelle star che, data anche la natura della loro carnagione, non si sono mai esposte al sole, da Nicole Kidman a Cate Blanchett, da Kate Moss a Eva Herzigova a Carla Bruni, bianche in omaggio a bellissime e fatali super pallide ormai entrate nella leggenda come Greta Garbo e Marlene Dietrich.












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