Ovvero l'evoluzione moderna del cittadino di Fiumicino

giovedì 21 ottobre 2010

Panem et circenses (seconda parte). "Scendere in campo"...

Piazza Armerina
mosaici
Gli Imperatori
per accattivarsi il favore popolare, resero i giochi circensi sempre più sontuosi, costruendo enormi reparti, nei quali un gran numero di animali potesse essere raccolto, allevato e addomesticato.
Roma ebbe così il Vivarium, detto così perché conteneva animali vivi.
Il Vivarium comprendeva celle per animali feroci e campi e selve per cervi ed antilopi; era un vero e proprio Giardino Zoologico, di proporzioni grandiose.
Vasti recinti per gli elefanti erano nella pianura boscosa del litorale laziale, ad Ardea, dove si conducevano direttamente gli animali dall'Africa, sostando a Portus prima di arrivare a Roma per i giochi circensi.
A un liberto imperiale, il procurator Laurento ad elephantos, erano affidate raccolta e custodia nel vivarium di Laurentum degli elefanti esibiti nei munera imperiali.
Gli erbivori competevano al praepositus herbariarum, e l’adiutor ad feras era responsabile delle belve feroci. La selezione dei condannati a morte spettava, invece, ai magistrati.
Gli animali, secondo la loro fierezza, erano chiusi in gabbie di ferro o di legno.
Possedere nelle loro ville serragli di fiere, era poi una manifestazione di lusso per le grandi famiglie patrizie per dare cacce e spettacoli in occasione di avvenimenti privati, matrimoni, funerali, ecc.
Malgrado ciò, la moda di tenere serragli era tanto diffusa che gli edili dovettero intervenire con un decreto per disciplinarla in modo che gli animali raccolti non potessero nuocere.
Il Loisel, valendosi dei racconti degli storici, ricostruisce la consistenza del Vivarium dei diversi imperatori nel modo seguente:
Vivarium di Augusto: non meno di 3500 animali.
Questo complesso cospicuo di bestie esotiche si ripartiva in:

- 400 tigri, di cui una addomesticata, a lui donata durante il viaggio a Samo (Plinio VIIl 25);

- 260 leoni;

- 600 bestie africane (pantere, leopardi ed altri carnivori);

- 1 rinoceronte;

- 1 ippopotamo (il primo animale di questa specie comparso in Roma e per il quale Augusto faceva scavare uno speciale bacino);

- 36 coccodrilli;
 un numero imprecisato di elefanti, orsi, foche, aquile, oltre un serpente lungo 50 cubiti (circa 25 m.) che Augusto faceva esporre nel Comizio, presso il Foro.


Piazza Armerina - i carri, le navi e gli Adiutor










Altri Imperatori e la consistenza dei Vivarium:
Vivarium di Caligola (37-41 d.C.) 400 bestie africane, 400 orsi e cammelli.
Vivarium di Claudio (41-54 d.C.) 4 tigri addomesticate, 300 bestie africane e 300 orsi.

Vivarium di Nerone (54-68 d.C.) 300 leoni, 400 orsi, alcuni elefanti.

Vivarium di Tito (77-81 d.C.) 5000 bestie selvagge, 4000 animali domestici.

Vivarium di Domiziano (81-96 d.C.) 2 rinoceronti bicorni, 1 bisonte, 1 bufalo, leoni, tigri, elefanti, orsi.

Vivarium di Traiano (98-117 d.C.) 11000 fra animali selvaggi e domestici.

Vivarium di Adriano (117-138 d.C.) 1000 bestie feroci, fra le quali 100 leoni e 100 leonesse.

Vivarium di Antonino Pio (138-161 d.C.) 100 leoni, 1 strepticeronte, 1 crocata, antilopi, tigri.
Vivarium di Commodo (180-193 d.C.) 100 leoni, 100 orsi, 5 ippopotami, giraffa, tigri, rinoceronte.

Vivarium di Settimio Severo (193-211 d.C.) 700 orsi, leoni, pantere, onagri, struzzi, bisonti, elefanti.

Vivarium di Caracalla (211-217 d.C.) rinoceronti, zebre, leoni, fra i quali il famoso leone Acinaces, che Caracalla teneva a fianco a tavola e perfino in camera da letto.


Panem et circenses (letteralmente, Pane e corse dei cavalli) Giovenale - Satire (10, 81)




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