Ovvero l'evoluzione moderna del cittadino di Fiumicino

domenica 5 settembre 2010

Chiacchiere millenarie...

Di cosa parlavano i Romani?
L'argomento preferito di conversazione erano le persone: si discorreva delle loro debolezze, delle loro preferenze, le si paragonava le une con le altre e si partecipava vivacemente alle vicende altrui (Epikt.,Diss.,III,16,4).
I pettegolezzi prendevano di mira gli affari e scandali dell'"alta società", matrimoni dell'aristocrazia, morti di persone ricche quando tutti cercano d'indovinare chi avrebbe ereditato, e vizi più o meno segreti di personalità pubbliche.
I pettegolezzi fiorivano per strada, ma anche nelle baldorie, alle terme, nei teatri e nelle associazioni di categoria (Juv., XI, 4 sg).

Le donne erano accusate di essere particolarmente pettegole come ci viene riportato dall'aneddoto di Pretestato. Il figlio del senatore Papirio, secondo l'uso dei suoi tempi, accompagnava il padre nella curia quando era ancora adolescente (vestiva perciò la toga pretesta).
Dopo una delicata riunione sulla quale i senatori avevano concordato di mantenere il massimo riserbo fu insistentemente interrogato dalla madre curiosa di conoscere gli argomenti di attualità.
Per sviare la curiosità della donna il ragazzo le aveva raccontato che si discuteva se fosse meglio dare due mariti ad ogni donna o due mogli ad ogni uomo. Sconvolta la donna corse ad avvisare amiche e vicine, la voce si sparse rapidamente e l'indomani, i senatori trovarono la curia invasa dalle matrone che pregavano di non dover dividere con altri i propri mariti. Il ragazzo raccontò della curiosità della madre e spiegò quanto aveva detto alla donna ottenendo molte lodi per la sua astuzia e per la sua riservatezza e fu premiato con il soprannome di Pretestato per ricordare quell'episodio avvenuto quando ancora indossava la toga pretesta.
Altra fonte inesauribile di discorsi era offerta dagli spettacoli. Le rappresentazioni nell'arena, nel circo e nel teatro, che fossero viste o attese con gioiosa tensione, offrivano un materiale "ricchissimo di spunti", come gli eventi sportivi o le trasmissioni televisive odierne.
Tacito colpisce nel segno quando lamenta:"il trasporto verso gli attori e la passione per i gladiatori e i cavalli [...]. E quanti giovani troverai che in una casa parlino di un altro argomento? che altri discorsi sentiremo mai fare, se qualche volta entreremo in una scuola?" (Tac., Dial., 21, 1; 29, 3 sgg). Vi erano migliaia di variazioni sul tema, se nel prossimo combattimento di gladiatori "il Trace Gallina sarebbe stato pari al Siro" (Hor., Sat, II, 6, 44) ...
Un altro tema assai molto comune era, anche presso i Romani, il tempo.
Il fatto che "il tempo ci ha voluto bene", oppure "la primavera è stata cattiva", "la mattina fa' già freschino e, se non si sta' attenti si busca qualcosa"; queste analoghe considerazioni erano parte integrante dei discorsi d'ogni giorno (Sen., Ep. 23, 1; Sat. II, 6, 45).



Tratto da Vita quotidiana nell'Antica Roma di Karl-Wihelm Weeber

Nessun commento:

Posta un commento

Inserisci un tuo commento, di come la pensi di questo post: