Ovvero l'evoluzione moderna del cittadino di Fiumicino

martedì 27 luglio 2010

La tecnologia libera la vita da antiche schiavitù ... sarà vero?

Nella terza settimana di luglio, in alcune zone di Fiumicino è mancata la fornitura di corrente elettrica.
Le cause sono il troppo caldo che spinge la popolazione ad un uso massiccio di condizionatori, frigoriferi, umidificatori, ventole di raffreddamento del computer a tutto motore e il consumo diventa inevitabile.
Abbiamo avvertito il disagio, ma a pensarci bene è stata un’occasione per capire che la rete elettrica è non solo fragile e vecchia, ma anche tiranna nei confronti dell’uomo oltre che facilmente vulnerabile. Il senso di sollievo che ha procurato il black out è simile a quello provato quando si riesce a fuggire dalle città. In campagna o in montagna si dormono sonni più tranquilli, perché siamo lontani dal "rumore" elettromagnetico, dall’elettrosmog; lontano da giornali, radio e TV ci si sente più liberi, più in armonia con l’ambiente, più... umani e più attenti ai messaggi della natura. A tal proposito facciamo un salto indietro di 2000 anni per vedere come se la cavavano gli antichi. Quella "romana" è una società che ha come unica fonte di energia "il muscolo umano" e non ha sviluppato macchinari che possano sostituire l'uomo. Quindi utilizza l'uomo come schiavo. Gli elettrodomestici che utilizziamo in casa per rendere più agevole la nostra vita, compiono le stesse mansioni svolte dagli schiavi romani.
Un esempio: 
Traduzione:
 "arrestatemi se fuggo e  riportatemi
 alla bella casa del mio padrone"
  • il rubinetto ha eliminato lo schiavo che andava alla fontana a prendere secchi d'acqua;
  • il frigorifero ha sostituito chi portava il ghiaccio in casa;
  • la lavastoviglie e l'aspirapolvere hanno sostituito gli schiavi addetti alla pulizia della casa;
  • l'auto ha rimpiazzato le lettighe e le portantine (lanternarius);
  • il rasoio elettrico ha preso il posto dello schiavo barbiere;
  • le macchine da scrivere e il computer hanno preso il posto degli scrivani e dei segretari.
        Ultima riflessione: pensiamo a quanti "schiavi" elettrici o meccanici ognuno di noi ha in casa!
        Comodi senza dubbio, ma eliminare quanto possibile gli sprechi e fare un uso più intelligente delle fonti energetiche sarebbe auspicabile per le generazioni che verranno.


        Particolare della Colonna di Traiano
                                                                 

        4 commenti:

        1. I BLACK OUT DI QUESTI GIORNI HANNO RIMARCATO OVE C'E' NE FOSSE STATO IL BISOGNO , L'OBSOLESCENZA O L'INADEGUATEZZA DELLA RETE ELETTRICA CHE ALIMENTA ISOLASACRA,ANCHE IN INVERNO FREQUENTEMENTE CI SONO INTERRUZIONI DI ENERGIA ,CHE SPESSO CAUSA DANNI AD APPARECCHIATURE ELTTRICHE ED ELETTRONICHE(COMPUTER,SCHEDE LOGICHE CALDAIE FIRGORIFERI ECC)
          ED IL COMUNE ???
          LATITA

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        2. AGGIUNGO, VIA TRINCEA DELLE FRASCHE (PER CHI NON LA CONOSCESSE LA VIA PRINCIPALE DI ISOLA SACRA) IN INVERNO SPESSO RIMANE AL BUIO ANCHE PER SVARIATI GIORNI ,UNA VIA DOVE TRANSITA TUTTO IL TRAFFICO LOCALE)ED E' PERCORSA DA MACCHINE CHE SFRECCIANO A VELOCITA FOLLI,METTENDO A RISCHIO L'INCOLUMITA' DEGLI ABITANTI DELLA ZONA.
          CARO SINDACO PERCHE NON METTERE DEI BEI RILEVATORI DI VELOCITA' CHE "SCORAGGINO" I RAMPANTI NUVOLARI DI FIUMICINO??
          MEDITATE GENTE MEDITATE ....

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        3. tornando piu pertinentemente al "senso" del tuo blog posso dire che oggi la tecnologia ci accompagna costantemente in tutte la azioni quotidiane e per cosi dire, naturale averla a disposizione cosi come l'acqua..ma dobbiamo pur ricordarci che nulla e inesauribile ed eterno per cui anche l'energia che consumiamo potrebbe un giorno esaurirsi;lascio agli esperti di statistica il conto degli anni che ci rimangono a disposizione,per cui sarebbe buona norma farne un uso parsimonioso ed evitare gli sprechi...
          uomo polvere tu sei e in polvere ritornerai..
          Genesi 3.19
          Abituiamoci al pensiero...senza dimenticarlo mai

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        4. Bellissimissimo! Complimenti, vai avanti così.

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