Ovvero l'evoluzione moderna del cittadino di Fiumicino

venerdì 23 luglio 2010

Marcellus amat Praenestinam... i ragazzi del muretto


Traduzione: "Marcello ama Prenestina e non è considerato"
I ragazzi del muretto anche tra gli antichi romani.

Dichiarazioni d'amore, alfabeti, slogan politici e citazioni letterarie famose erano in uso tra i giovani della Roma dei Cesari, infatti avevano l'usanza d'incidere graffiti sui muri esprimendo gioia, tristezza, noia e paura.  Si hanno scritte di vario genere fatte sui muri al tempo dell’antica Roma con il carbone o incise con un oggetto appuntito. Che cosa si scriveva sul muri? Di tutto. Sono arrivate fino a noi scritte pubblicitarie, di propaganda elettorale, appunti utili come promemoria, espressioni volgari, cattive, offensive. A volte abbiamo poesie o frasi gentili, altre volte delle massime. Chi camminava per le vie della città poteva leggere sui muri scritte che pubblicizzavano attività o prodotti. Sui muri non erano rare le scritte volgari, a volte addirittura turpi, riguardanti rapporti sessuali o particolari inclinazioni. Un tale, indubbiamente soddisfatto di tutte le emozioni provate in un postribolo, volle lasciarne pubblica testimonianza scrivendo sul muro queste parole: Hic ego puellas multas futui. (Qui ho fatto l’amore con molte ragazze). Curioso no? A Fiumicino abbiamo qualcosa di simile: Il muretto del Lungomare per esempio. Chi di noi non ha lasciato traccia di sè  su quel muretto?

Lungomare della Salute

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